Onorevoli Colleghi! - Il patrimonio boschivo nazionale subisce ormai da anni un progressivo e forte depauperamento. Fra le cause che lo hanno determinato vi è la triste piaga degli incendi, che spesso hanno origine dolosa, ma che tante volte sono originati dallo stato di incuria e di abbandono in cui versa buona parte del patrimonio forestale ricadente in unità rurali di proprietà dei privati cittadini. Il regolamento (CE) n. 1257/1999 del Consiglio, del 17 maggio 1999, con i successivi regolamenti applicativi, ha a suo tempo stabilito una serie di contribuzioni comunitarie a favore dei proprietari di unità rurali che ricomprendono nel proprio ambito porzioni di territorio adibito alla forestazione. Tale contribuzione, posta al fine di consentire il mantenimento e lo sviluppo delle funzioni economiche, ecologiche e sociali delle foreste nelle zone rurali, non è risultata però esaustiva dal punto di vista della risoluzione dei problemi del settore, in quanto, mentre da un lato ricomprendeva tutte le categorie di utenza, dall'altro lato presentava meccanismi troppo farraginosi e per questo di difficile applicazione. Tali difficoltà non appaiono superate neanche nel quadro della nuova disciplina dettata dal regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, del 20 settembre 2005, che ha sostituito il predetto regolamento (CE) n. 1257/1999.
      La presente proposta di legge appare in questo senso fortemente migliorativa rispetto alla situazione attuale, in quanto prevede un sistema di deducibilità diretta degli importi effettivamente impiegati per il mantenimento delle aree forestali di proprietà dei privati cittadini, dettando nel contempo una serie di esclusioni da questo beneficio nei casi in cui i proprietari abbiano determinato volutamente l'abbandono o la distruzione della parte di bosco ricadente nel proprio fondo.

 

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